“Abbiamo ancora bisogno di festeggiare il Natale?”

 

Qualche giorno fa mi sono fermato a parlare con un mio amico, un professore di religione, e fra un discorso e un altro gli ho chiesto se fosse ancora necessario festeggiare il Natale, vista la cattiveria che ci circonda, visto l’esempio negativo che molti adulti danno e le notizie di cronaca nera che ci arrivano ogni giorno.

La sua risposta mi ha stupito.

 Mi ha detto: “Se il bambino che vincerà il Gesù bambino continuerà ad esplodere di gioia e i suoi occhi si illumineranno a festa si avrà ancora bisogno del Natale”, facendo riferimento al tradizionale  sorteggio che ogni giorno si effettua  durante la novena dei bambini, dove come premio non c’è un bel gioco o una leccornia, ma un Gesù Bambino.

Questa risposta mi ha fatto pensare al vero significato del Natale.

In realtà è solo vedendo loro, i nostri ragazzi, che ancora si impegnano a recitare la loro bella poesia, a far sentire la loro squillante voce mentre intonano i canti natalizi, a esprimersi nel miglior modo possibile durante la recita che li vede protagonisti per un giorno.

In effetti il valore del Natale non va ricercato nella vita effimera ma nella ricchezza interiore che i nostri bambini  e ragazzi (purtroppo solo loro)  possiedono.

Diceva bene Arthur Schopenhauer,  “ … Colui che ha una grande ricchezza in se stesso è come una stanza pronta per la festa di Natale, luminosa, calda e gaia in mezzo alla neve e al ghiaccio della notte di dicembre” e oggi gli unici che possiedono ancora dentro di loro una “grande ricchezza” che è purezza, sincerità e accoglienza sono i nostri bambini e ragazzi e da loro dobbiamo prendere esempio per vivere questo Natale nel miglior modo possibile.

Auguri sinceri a tutta la comunità scolastica alla preside professoressa Capozzi, agli insegnanti, al personale A.T.A., a tutti gli studenti e alle loro famiglie.

Francesco Campanelli