La scuola è, per definizione, un luogo di crescita, educazione e confronto sereno. Un ambiente neutrale, dove bambini e ragazzi possono apprendere e socializzare, lontano dalle tensioni e dai conflitti della vita privata. Tuttavia, episodi di tensione e scontri tra adulti, come genitori separati, rischiano di compromettere questa visione, mettendo in pericolo la serenità e la sicurezza di chi vive quotidianamente questi spazi.
È fondamentale ribadire che la scuola deve restare un campo neutro, un luogo dove il benessere dei minori sia sempre al centro, libero da dinamiche tossiche che appartengono esclusivamente alla sfera privata degli adulti. Portare conflitti personali all’interno di un contesto scolastico significa non solo mancare di rispetto alla comunità educativa, ma anche violare il diritto dei bambini a un ambiente sicuro e protetto.
Serve un impegno collettivo da parte di tutti: genitori, insegnanti, dirigenti scolastici e autorità competenti. Solo così si può garantire che la scuola rimanga uno spazio inviolabile, dedicato esclusivamente alla formazione e al benessere dei giovani. L’istituzione scolastica, in questi casi, è chiamata a intervenire con fermezza, segnalando le situazioni più gravi alle autorità competenti, affinché siano prese le misure necessarie.
Il rispetto per la scuola e per i minori non è un’opzione, ma un dovere inalienabile. Proteggere la neutralità di questi luoghi significa preservare il diritto dei bambini e dei ragazzi a vivere in un ambiente sereno, lontano da conflitti che non appartengono al loro mondo.
 
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof.ssa Amelia Capozzi